Le nove vite di Alberto Mario Cirese
3: L'insegnamento

 

3.2 L'Università di Siena


Alberto Cirese si trasferisce dall'Università di Cagliari a quella di Siena per insegnare Antropologia culturale nell'anno accademico 1972/1973, e a Siena rimane l'anno successivo, 1973/1974, anche se quello stesso anno cominciava l'impegno didattico a Roma.
La Facoltà di Lettere dell'Università di Siena nasceva proprio allora, e Cirese ne è il primo preside. E' un biennio intenso, di fondazione, anche per gli sviluppi della disciplina antropologica, dato che presto seguono Cirese a Siena due allievi cagliaritani, Pier Giorgio Solinas e Pietro Clemente. Il primo rimarrà a Siena per tutta la sua carriera accademica, il secondo si sposterà a Roma, subentrando a Cirese nel 1991, e poi a Firenze nel 2001.
A Siena raggiungerà Cirese un altro giovane studioso, Massimo Squillacciotti, già borsista con lui a Cagliari. Anche Squillacciotti trascorrerà a Siena tutta la sua vita accademica.


A Siena, con amici e colleghi. Da sinistra: Teresa Ruiu Solinas, A. Cirese, Carlo Fini, Ida Caminada Clemente, Maria Luisa Meoni Fini, Pietro Clemente, Pier Giorgio Solinas (1986)

Il primo dei due corsi senesi è dedicato a una avvio agli studi antropologici ("Primo avviamento agli studi etno-antropologici"), mentre il secondo vede l'esordio della versione definitiva di Cultura egemonica e culture subalterne, il manuale concepito negli anni di Cagliari, uscito in versione ridotta nel 1971 e nella versione completa nel 1973. Ma il secondo corso senese vede anche una parte monografica "Primo avviamento critico alle indagini di tipo strutturale: da Propp a Lévi-Strauss", dedicata a temi caratterizzanti per Cirese dagli anni '70 in poi.
I programmi dei corsi senesi e le testimonianze dello studente Velio Abati e del giovane collaboratore Massimo Squillacciotti (pubblicati nel volume In/Segnamenti, Roma, CISU, 2002) raccontano di quei due anni in cui Cirese strinse anche tante relazioni di colleganza e di amicizia destinate a durare nei decenni successivi.

 

 

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