SAPIENZA Università di Roma - Facoltà di Lettere e Filosofia
Corso di laurea magistrale in Discipline etnoantropologiche
Esame integrativo per l'acquisizione di 6 cfu


a.a. 2015/2016

Eugenio Testa

Storia e temi degli studi antropologici in Italia

M-DEA/01 - Discipline demoetnoantropologiche

 

Questo programma di studio è rivolto agli studenti che vogliono iscriversi al corso di laurea magistrale in Discipline etnoantropologiche e devono acquisire 6 cfu in M-DEA/01.
Il programma propone alcuni testi (per un totale di quasi 300 pagine) utili a offrire una panoramica storica sugli studi antropologici italiani in generale e su qualcuno degli approcci e dei temi che hanno caratterizzato, in particolare, una, quella demologica, delle tre tradizioni di ricerca che fino a pochi anni fa erano in essi chiaramente distinguibili, e che sono richiamate nella denominazione stessa del nostro settore scientifico disciplinare (DEA sta per studi "demo-etno-antropologici").

Il primo saggio, di Francesco Remotti, traccia un sintetico quadro degli sviluppi in Italia delle ricerche di etnologia (a partire dal suo autonomizzarsi rispetto all'antropologia fisica) e poi di antropologia culturale; il secondo, di Alberto Mario Cirese, ricostruisce invece la storia della tradizione demologica.
Cirese (1921-2011) è stato uno dei fondatori della demologia italiana moderna: il terzo testo è un breve estratto da un suo longevo e originale manuale, in cui si fa il punto sulle varie declinazioni di questa tradizione di studio, e il quarto offre un esempio delle elaborazioni teoriche dello stesso Cirese, formulate anche in dialogo con il marxismo di Antonio Gramsci.
I saggi n. 5 e n. 6 sono di Pietro Clemente, allievo di Cirese, spesso in dialogo con il lavoro del maestro e ancor più spesso rispettosamente e decisamente eretico; qui possiamo leggere un confronto tra i metodi della demologia e alcune elaborazioni dell'antropologia interpretativa geertziana (n. 5), e un esempio di approccio antropologico a tematiche classicamente demologiche (n. 6).
Fabio Dei, infine, allievo a sua volta di Clemente, è uno degli antropologi italiani che ha dedicato maggiore attenzione a un ripensamento della tradizione demologica italiana, per aprirla a un confronto con la contemporaneità, e dunque a una realtà caratterizzata dalle comunicazioni di massa e dalla grande diffusione dei prodotti dell'industria culturale, e i testi qui indicati vertono largamente su tali questioni.

 

PROGRAMMA D'ESAME:

1) Francesco Remotti, "Antropologia". In La cultura italiana del Novecento. A cura di Corrado Stajano. Roma-Bari, Laterza, 1996: 3-25

2) Alberto Mario Cirese, "Le denominazioni: folklore, tradizioni popolari, demologia, etnografia o etnologia europee, demopsicologia". In Id., Cultura egemonica e culture subalterne. Palermo, Palumbo, 1973: 60-63
3) Alberto Mario Cirese, "Lo studio delle tradizioni popolari". In Manuale di letteratura italiana. Storia per generi e problemi. Volume quarto: Dall'unità d'Italia alla fine del Novecento. A cura di Franco Brioschi e Costanzo Di Girolamo. Torino, Bollati Boringhieri, 1996: 921-941
4) Alberto Mario Cirese, "Alterità e dislivelli interni di cultura nelle società superiori". In Folklore e antropologia tra storicismo e marxismo. A cura di A.M. Cirese. Palermo, Palumbo, 1972: 11-42

5) Pietro Clemente, "Oltre Geertz: scrittura e documentazione nell'esperienza demologica". L'Uomo, n. 1, 1991: 57-69
6) Pietro Clemente, "Paese/paesi" In I luoghi della memoria. Strutture ed eventi dell'Italia unita. A cura di Mario Isnenghi, Roma-Bari, Laterza, 1997, p. 4-39

7) Fabio Dei, Beethoven e le mondine. Ripensare la cultura popolare. Roma, Meltemi, 2007 (1. ed.: 2002)
8) Fabio Dei, "Cap. 7: Folklore, cultura popolare, cultura di massa". In Id., Antropologia culturale. Bologna, Il Mulino, 2012: 107-123
9) Fabio Dei, "L'antropologia italiana e il destino della lettera D". L'Uomo, n. 1-2, 2012: 97-114

 

NOTE:

L'esame sarà scritto, con alcune domande a risposta aperta, di carattere molto generale.
Gli appelli utili per l'a.a. 2015/16 sono:
- mercoledì 9 dicembre (aula Buonaiuti, II piano della Facoltà, ore 11-14)
- martedì 19 gennaio (aula C di Storia medievale, II piano della Facoltà, ore 11-14)

 

 

 

 

 

pagina composta il 25-07-2015 aggiornata il 11-01-2016 home: www.etesta.it